Quando i risultati condizionano le scelte

Quando i risultati condizionano le scelte

Anche chi ha studiato una specifica strategia di betting o trading sportivo (come la Discretional Betting Strategy) e sa dunque cosa guardare e come ragionare in fase di selezione di un esito sportivo, nella scelta di “accendere” o meno il pronostico, potrebbe essere condizionato dagli ultimi risultati ottenuti.

Lo scenario, conosciuto da qualsiasi bettor o trader navigato, è il seguente: bastano due o tre vincite di fila per sentirsi onnipotenti e rischiare di essere più “accondiscendenti” in fase di selezione; così come bastano due o tre perdite consecutive per sentirsi attanagliati dalla sindrome del “braccino corto” e stringere troppo la selezione.

Può succedere la stessa identica cosa nel caso ci si trovi in un momento della stagione con un attivo importante o, al contrario, con un passivo preoccupante (in termini di cassa complessiva stagionale).

Personalmente ho posto rimedio a questi scherzetti della mente, contrastando il condizionamento del contesto esterno (trend positivo o negativo, cassa in buon attivo o preoccupante passivo) con l’immaginazione.

Prima di ogni scelta, chiudo gli occhi ed immagino di essere ad inizio stagione, con la cassa esattamente sul punto di parità e mi chiedo dunque: “Investirei su questo esito se la mia stagione iniziasse adesso? Se non avessi dunque dietro di me né risultati positivi né risultati negativi?”

In questo modo evito che la veridicità della fiducia su un determinato prono sia inquinata da una mente che…mente! Perché lo sappiamo: sia uno stato di euforia che uno di frustrazione possono alterare la lucidità in fase di scelta.

Si tratta di un esercizio che può non venire naturale all’inizio, ma lo diventa con l’allenamento, così come vale per diversi altri ambiti.

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Luca Tedeschi

Betting and Sport Trading Coach

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