Sai quanto ti costa piazzare una quota scesa di solo 0,20?
Facendo degli esempi pratici, voglio far luce sull’importanza di non perdere tempo nel piazzare certe quote, all’interno di un discorso che tenga conto anche della necessità di non fare betting con fretta e dunque stress, preservando il proprio stile di vita al di fuori dell’attività.
Il calcolo è molto semplice: ipotizzando giocate attorno a quota 2,00 (diciamo da 1,80 a 2,30), nel caso si piazzi una quota (poi vincente) già scesa di 0,20, sulla singola operazione si tratta di una perdita di valore che spazia “soltanto” tra l’8,6% e l’11% circa del proprio stake.
Ecco dunque che si guadagnano 0,20 unità in meno ogni unità investita.
Nel lungo termine però il peso è decisamente poco trascurabile.
Su 100 operazioni del genere, ci si accontenta di aver guadagnato ben 20 stakes in meno.
Su 1000 operazioni, si è indietro di 200 stakes!
Lo stake è l’importo della propria puntata fissa o la media degli importi delle proprie puntate.
Sia che tu sia un tipster low stakes, sia che tu sia un investitore high stakes, non dovresti essere contento di vedere una detrazione di qualcosa come 20 stakes sui tuoi guadagni, se questa fosse dovuta al mancato rispetto di quella che io chiamo una “tempestività gestibile”.
Il punto è questo: se hai deciso di fare un tipo di betting che voglia assolutamente aspettare le previews più a ridosso delle partite e che non voglia avere “urgenze” dal lunedì al giovedì, va benissimo! (La Discretional Betting Strategy dimostra come ciò sia possibile!).
Hai scelto di non accavallare troppo la tua vita privata con l’attività, preservi la tua salute mentale e ti garantisci il vantaggio di non avere eccessive sorprese dalle news del fine settimana.
Ecco dunque che la quota che al lunedì si trovava a 2,20 e al venerdì, nel momento in cui la piazzi, si trova a quota 2,00, non deve assolutamente rappresentare un problema e quello 0,20 in meno non va messo nei conteggi!
Vale lo stesso se nella tua strategia prefissata, non puoi prevedere se riuscirai a concludere le analisi 24 ore, 12 ore, un’ora o 10 minuti prima dell’inizio di determinati incontri, magari perché lavori anche in altri ambiti che non ti permettono di seguire una linea fissa.
Sai quando è un peccato perdersi 0,20 (di media si intende) a partita?
Quando la tua strategia prevede, come nel mio caso, una organizzazione volta a concludere le analisi entro il venerdì mattina, per poter piazzare le operazioni del sabato e della domenica.
Questo vuol dire che entro il venerdì mattina io ho già fatto le mie analisi e le mie scelte, riservandomi soltanto di confermarle o meno dopo lettura delle previews (non delle formazioni ufficiali, ma di previews affidabili).
In altre parole: arrivo al venerdì con il 90% del lavoro svolto.
Fin quando ci sono ragionamenti da fare ci sta che succeda di piazzare una quota scesa, ma quando i ragionamenti sono conclusi e bisogna soltanto trovare il tempo di confermare materialmente le operazioni, è bene che ci si faccia trovare pronti, per non rischiare metaforicamente di “pagare una sorta di tassa extra su ogni vincita”.
Ti sto semplicemente dicendo che il venerdì è il giorno della settimana cruciale nel mercato del betting, più nel dettaglio che tra il venerdì mattina e il sabato mattina si assiste ai movimenti di quote più significativi.
Insomma, se devi scegliere tra un’ora del venerdì mattina e un’ora del venerdì sera per leggere le previews che servono a confermare o a cancellare ogni tua singola scelta già fatta, opta assolutamente per la prima soluzione!
Qualcuno giustamente starà pensando: “Ma perder tempo potrebbe anche farci ritrovare a piazzare una quota più alta!”.
Sì è vero, ma per logica:
– se siamo convinti di aver scrutato una value bet, siamo più che soddisfatti di riuscire a piazzarla alla quota corrente
– se siamo dei selezionatori di buono o ottimo livello, i casi di discesa dovrebbero essere maggiori dei casi di salita (anche se la salita non deve per forza spaventare, ma questo è un altro discorso)
L’equilibrio tra la tutela del proprio stile di vita e la massimizzazione delle potenziali vincite rappresenta l’ingrediente più bello e sano nel fare betting.
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