Nel betting DNB sta per “Draw No Bet”, ovvero scommessa sul segno di un evento sportivo, con rimborso totale dell’importo investito in caso di parità.
Si tratta di un investimento che dà un certo senso di comfort a chi lo sceglie: ci si è orientati sull’1 (o sul 2) e comunque non si perderà nemmeno un centesimo in caso di X.
Bisogna però fare attenzione a quanto possa essere ingannevole il senso di sicurezza che trasmette questa opzione bettistica!
Il mio rapporto con i DNB non si può certo definire idilliaco: è una giocata che tendo ad evitare il più possibile, ovviamente dopo aver analizzato risultati concreti e dopo aver fatto le riflessioni che condivido in questo articolo.
Per focalizzarci meglio sull’argomento, ipotizziamo di avere a che fare con un segno 1 quotato 2,50, il cui DNB è a quota 1,80 (che reputerei la quota minima per un investimento in singola).
Non ho indicato delle quote a caso: si tratta di una distanza realistica tra segno secco e relativo DNB.
Ecco tutte le riflessioni legate ai possibili svantaggi dei DNB:
1) Siamo realmente convinti della vittoria della “nostra” squadra?
Spesso “coprire” un possibile risultato perdente è sintomo di paura e di mancanza di fiducia massima…due sensazioni che non dovrebbero esistere nel momento in cui si è fatta una scelta!
Siamo sicuri che il DNB non si possa trasformare in un NOBET?
2) Il peso dell’eventuale sconfitta verrebbe percepito come più…pesante!
E’ un po’ come giocare una doppia chance a bassa quota e vederla risultare perdente!
Il mindset non ne giova!
3) Ricordiamoci che stiamo comunque accettando una quota molto più bassa di quella del segno secco!
E’ il caso di fare qualche conto aritmetico.
Ipotizziamo di trovarci dinanzi al dilemma 1 a 2,50 o 1 DNB a 1,80 in 10 occasioni.
Ipotizziamo poi che il segno 1 sortirà 4 volte su 10.
Se abbiamo scelto il segno secco a 2,50 siamo in pari (2,50 x 4 copre esattamente le 10 unità investite).
Se abbiamo scelto 1 DNB le vincite ci fanno incassare un tot. di 7,2 (1,80 x 4) e il recupero completo del nostro investimento di 10 unità dipenderà da quante volte le 6 scommesse perdenti termineranno in X e quante volte termineranno in 2.
Nella fattispecie servirebbero almeno 3 X (3 rimborsi) per arrivare a 10,2 che è poco più del punto di parità.
E qui si lega perfettamente la prossima riflessione…
4) Con il DNB ci illudiamo di ottenere più rimborsi e meno perdite di quelli che realmente si verificano.
Tutto ciò è comprensibile anche solo dando uno sguardo alle quote (dei segni) che si oppongono ad una quota intorno a 2,50.
In condizioni normali (ad esempio quando il book non teme una X di comodo), la quota del segno opposto è abbastanza vicina alla nostra quota.
Un esempio concreto:
1 a 2,50 / X a 3,50 / 2 a 2,66
Cosa significa questo?
Il mercato (che non ha sempre ragione, ma va tenuto in degna considerazione) ci sta dicendo che, in caso di mancata sortita dell’1, la X non ha tutte queste possibilità in più di sortire rispetto al 2…anzi è il contrario!
5) Se l’opzione DNB fosse stata realmente vantaggiosa per chi la sceglie, i book l’avrebbero proposta?
Il banco non propone nulla che non sia vantaggioso, per il banco stesso, alla lunga!
Tutte queste riflessioni mi hanno portato a pensare che, nel lungo periodo, giocare sui più prudenti DNB non apporti alcun vantaggio reale dal punto di vista economico, per effetto del fattore “coperta corta”:
con i DNB perderemo di meno ma vinceremo anche meno
con i segni secchi vinceremo di più ma perderemo anche di più
Dal punto di vista del mindset invece un segno secco a quota un po’ più alta rispetto alle abitudini, ha addirittura dei vantaggi, come abbiamo visto.
Ora la domanda finale è: tecnicamente ci sono delle situazioni, nel breve termine, in cui è giustificato puntare su un DNB?
Dovremmo diventare dei cecchini nel colpire quante più situazioni possibili, sebbene ad una degna quota di almeno 1,80, terminino con il segno scelto o al massimo con la X.
Personalmente non ne vedo, quindi tendenzialmente la risposta è NO!
Tuttavia, volendo essere meno categorici, una regola da seguire potrebbe essere la seguente: più è bassa la percentuale delle selezioni stagionali derivanti da una scelta tra segno secco e DNB, più è giustificabile avere qualche DNB nel proprio database!
Al contrario, se siamo portati a fare diverse giocate “ad alta quota” (diciamo da 2,40 a 2,60 per indicare un range che possa considerare la nostra squadra ancora leggermente favorita anche da parte del mercato), è ancora più logico andare direttamente sul segno secco e controllare i risultati sul lungo periodo!
LINK
landing page sulla “Discretional Betting Strategy”
MAIL
info@discretionalbettingstrategy.com
Betting and Sport Trading Coach